Casa Nazareth
Premessa
La Comunità educativa mamma–bambino denominata “Casa Nazareth” è una struttura nata all’interno del Progetto Donna, partito con un’opera di potenziamento e riorganizzazione degli aspetti strutturali della Casa di Accoglienza per Disagio Femminile.
Carta di identità
Casa Nazareth è una Comunità educativa per nuclei familiari composti da mamme con figli, minori (da 0 a 10 anni) le cui finalità sociali ed educative sono assicurate attraverso personale qualificato in forma continuativa, per 365 giorni annui, 24 ore su 24.
Il soggetto Gestore è la Fondazione Caritas di Vigevano.
Destinatari
La Comunità é in grado di accogliere fino a 10 utenti, fra nuclei mamma-bambino (in età compresa da 0 a 10 anni) in percorso per l’autonomia, soggette o meno a provvedimenti dell’autorità giudiziaria o amministrativa, oppure in situazione di disadattamento o devianza, oppure con minori per i quali è previsto un inserimento protetto in comunità insieme alla madre. Questi i caratteri fondamentali:
- Madri Maggiorenni sia italiane sia straniere, senza una rete parentale di supporto;
- Madri che soffrono di particolari disagi per le quali è necessario costruire un percorso di sostegno relazionale, educativo e psicologico;
- Madri sole e con scarsa autonomia sia dal punto di vista economico, lavorativo che personale.
Obiettivi e Finalità
L’obiettivo della Comunità di Accoglienza è fondato sul principio di garantire alle ospiti un’accoglienza abitativa che, nel rispetto dei Piani educativi e di interventi riabilitativi individualizzati concordati insieme all’equipe di progetto e agli enti invianti all’interno di un luogo di riferimento, confronto e relazione, permetta il raggiungimento di una sufficiente indipendenza lavorativa ed economica, che consenta di progettare il proprio futuro all’esterno della comunità.
Modalità di accesso
Percorso di’Accoglienza e di Reinserimento
Come espresso in precedenza l’obiettivo dell’accoglienza è quello di offrire ai nuclei accolti un percorso di reinserimento sociale, educazione sanitaria, reinserimento lavorativo e abitativo, counselling e tutoring familiare.
Tutti i micro obiettivi sono declinati nello specifico e nel tempo, nel senso che a seconda delle necessità iniziali l’equipe individua - dopo attenta osservazione del nucleo familiare accolto e raccordo con l’Assistente Sociale - delle aree prioritarie su cui andare a lavorare, tramite la stesura di un intervento complessivo (PEI – Piano Educativo Individualizzato), condiviso con l’Ente inviante e la stessa donna, che vada a sostenere, recuperare e incrementare le specificità di ciascun nucleo.
Si fa presente che, per i minori inviati del Tribunale, saranno contenute e sviluppate nel PEI, le specifiche richieste espresse dal Decreto con indicazioni sia sugli obiettivi da perseguire durante l’inserimento in Comunità sia sulla compartecipazione di altri Enti e Servizi del territorio necessari all’inserimento sociale del Minore.