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ABITARE LA CARITA’ PER ESSERE TESTIMONI DI SPERANZA

1975 – 2025

CINQUANTESIMO DI ISTITUZIONE DELLA CARITAS DIOCESANA DI VIGEVANO

Il 2025, per Caritas Vigevano, è stato un anno speciale. Non un anno come gli altri, ma un’occasione preziosa e impegnativa per rileggere il proprio cammino nelle comunità e nei territori della diocesi. Un percorso pastorale, pedagogico, culturale, relazionale, assistenziale e operativo che ha raggiunto il traguardo dei 50 anni: un compleanno importante, che merita spazi di celebrazione e momenti di riflessione. Non in modo autoreferenziale, ma con lo sguardo rivolto al futuro, per continuare un cammino fedele ai principi fondanti – lo Statuto di impronta conciliare, l’attenzione ai poveri e alla loro promozione umana e sociale, la tradizione di una Chiesa e di un territorio dinamici e solidali – e, al tempo stesso, aperto al cambiamento, in ascolto dei segni dei tempi e dei nuovi bisogni che emergono dalle sfide della società.

I 50 anni di Caritas Vigevano invitano a fare memoria di una storia di Chiesa custodita e accompagnata dalla grazia dello Spirito Santo. Una storia che suscita gratitudine per la fedeltà di Dio, coraggio per essere Chiesa in uscita in ogni circostanza, speranza per testimoniare che l’Amore vince sempre. Celebrare questo anniversario significa rinnovare il desiderio di essere strumenti semplici e autentici per dare continuità al Vangelo della Carità.

Il 50° è stato celebrato con numerosi eventi, culminati il 16 novembre 2025 con la Messa in Duomo presieduta dal Vescovo Maurizio e l’Ordinazione diaconale del volontario Caritas Cristian Perotti. È stata l’occasione per guardare alla propria storia, interrogare la propria identità e immaginare il futuro: una revisione viva del passato che illumina il presente e apre nuove prospettive. 

Ma non basta dire “grazie”, né limitarsi a elencare opere e progetti. Ciò che conta è continuare a farsi avanti, uno per uno, per praticare la logica del seme: non accontentarsi di fare il bene, ma impegnarsi a “aggiustare il mondo” praticando l’amore, perché l’amore nasce da Dio: “non siamo stati noi ad amare Dio, ma è Lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione[…]come salvatore del mondo”.

Caritas, come tante altre realtà che animano le nostre comunità, non è solo ‘pronto soccorso’ per le emergenze, né semplice ospitalità per chi è rifiutato. È una chiamata a costruire un modo nuovo di vivere in questa terra, in questa società, in questo territorio. Non un servizio confinato nel proprio settore, ma parte integrante della vita della Chiesa, insieme a Gesù, per indicare la via che può rendere meno disuguale il mondo. Tutto il mondo, tutti gli aspetti della vita invocano un salvatore: noi, che siamo stati salvati, siamo voce, seme, profezia di ciò che Dio vuole per tutti i nostri fratelli. 

Il 50° anniversario – anno di celebrazioni straordinarie, di conferma e sviluppo delle capacità operative, di sostanziale stabilità economica e di novità organizzative – non avrebbe però avuto un senso compiuto se non fosse stato, in particolare, un’occasione di gratitudine verso la “gente di Caritas Vigevano”: responsabili pastorali, operatori sociali e soprattutto volontari. Il grazie è arrivato loro anche dal Vescovo nell’omelia del 16 novembre improntata sulla bellezza del servizio come rivelatore della presenza di Cristo.        

I pellegrini di speranza, la gente della Caritas, i discepoli di Gesù, cioè coloro che rispondono alla chiamata del Signore e si mettono in cammino, non si accontentano di registrare disastri e dolori, non perdono troppo tempo a elencare i motivi di tante lacrime di una società troppo spietata. Hanno, invece, una Parola da realizzare “essere la carezza di Dio al suo popolo” per dirla con Papa Francesco. È una descrizione efficace della missione Caritas, e insieme l’indicazione di un impegno di servizio, di testimonianza, di vita che porta in sé la propria ricompensa: una promessa di dignità e di ripartenza per tutti, nessuno escluso. E’ ciò che abbiamo cercato di onorare anche nel 2025, compiendo 50 anni, alla scuola dei poveri, guardando a un orizzonte di fraternità universale.