CONTESTO OPERATIVO
Oltre l’orizzonte che caratterizza la mission della Caritas di Vigevano (sostanzialmente quella di riuscire ad affiancarsi all’uomo nella quotidianità e in momenti di crisi ed emergenza), vi è anche un’“urgenza educativa” alla quale non è più possibile sottrarsi: l’urgenza di proporre modelli e stili di vita che mettano al centro la persona, concretamente i giovani, combattendo sia la “cultura dello spreco di tempo e di risorse” sia la “globalizzazione dell’indifferenza”. Informazioni: Coordinatore struttura: Alice Agostino Tel. 0381-32500E-mail: aagostino.fondazione@caritasvigevano.it Parlare di Giovani oggi significa fare riferimento a situazioni di debolezza e povertà sociale che non hanno eguali in nessuno degli altri paesi fondatori della nostra comunità europea.
Come dicono alcuni studiosi vicini al mondo dell’esperienza Caritas, quando ci si riferisce ai giovani, la povertà non può più essere considerata un attributo oggettivo che si caratterizza in termini di presenza o di assenza, ma è un fenomeno che si manifesta piuttosto in differenti sfumature e gradazioni d’intensità.
Concretamente, queste intensità delle gradazioni di povertà che investono i giovani, non dipendono soltanto più da quell’aspetto oggettivo della propria condizione di esclusione, ma anche da un insieme di variabili soggettive e di contesto che possono contribuire a rendere più o meno tollerabili le diverse situazioni di povertà e disagio sociale.
Alcuni dei fattori relativi alla povertà giovanili sono:
il divario intergenerazionale in termini socioeconomici (cioè gli anziani sono più ricchi dei giovani);
la povertà culturale e il rischio di dispersione scolastica;
la disoccupazione giovanile;
la condizione di vita dei giovani stranieri anche di seconda generazione;
le nuove e vecchie forme di dipendenza;
il difficile accesso alla casa.
Attraverso questo progetto (fatto di ascolto, insegnamento, orientamento, e reale e concreta esperienza formativa), si cercherà di porre rimedio o, quanto meno, dare un indirizzo ad alcune di queste problematiche legate alla questione educativa e culturale cercando di risolvere due questioni che, spesso, nella vita dei nostri giovani, tendono a scontrarsi:
il bisogno di conoscenza ed esperienza.
la questione del disagio giovanile e la devianza sociale
Obiettivi Gli obiettivi generali del presente progetto sono:
generare un cambiamento nello stile di vita in modo da insegnare ai giovani ad influenzare positivamente la società e far loro comprendere che possono avere un importante ruolo non solo nel futuro, ma anche nel presente;
stimolare e incoraggiare maggiormente, a livello locale e territoriale, la partecipazione attiva al servizio della comunità.
favorire spazi di discussione e confronto su tematiche specifiche sul disagio e sulla povertà, per far sì che questi momenti formativi diventino reale impulso per nuove esperienze, anche in ambito extra-scolastico;
fornire stimoli educativi per contribuire alla formazione della personalità e alla creazione di una coscienza sociale attraverso strumenti sempre nuovi e più innovativi e processi sempre più interattivi e in grado di rispondere alle esigenze e alle aspettative dei giovani;
favorire il raggiungimento delle autonomie individuali nei giovani studenti, favorendo processi che limitino il bullismo, l’isolamento, la disaffezione allo studio a l’abbandono scolastico.
favorire la diffusione nell’ambito scolastico della cultura della diversità, dell’aiuto reciproco, della solidarietà.
incentivare e stimolare le capacità relazionali e comunicative, l’interazione con gli altri e con l’ambiente circostante.
promuovere e facilitare l’integrazione scolastica e il diritto allo studio e limitare la dispersione scolastica.
promuovere e facilitare la comunicazione insegnanti-alunni e giovani-adulti.
agevolare il processo di inserimento scolastico e la partecipazione alle attività educative extra-scolastiche e di alternanza scuola lavoro in ambito sociale.
Strategia progettuale Il progetto “CONVITTO PLANETARIO” è pensato con il compito di mettere in opera differenti azioni complementari:
PERCORSO FORMATIVO nelle scuole e negli oratori del territorio della Diocesi di Vigevano al fine di sensibilizzare e informare sui temi della povertà, della solidarietà e della reciprocità, sotto la guida di personale animativo e socio-educativo.
ATTIVITÀ ESPERIENZIALE con la collaborazione di differenti realtà, associazioni ed enti del terzo settore e parrocchie della Diocesi di Vigevano, nella preparazione, nell’organizzazione e nella realizzazione dei servizi di volontariato o di un periodo di alternanza scuola-lavoro.
MONITORAGGIO COMUNICAZIONE E FORMAZIONE delle attività svolte, con momento di verifica e osservazione dei risultati attesi lungo tutto il ciclo di vita progettuale.
Target I destinatari di questo progetto sono:
gli alunni e gli insegnanti delle scuole – gli animatori e i referenti delle parrocchie, presenti nella Diocesi di Vigevano.
le famiglie dei giovani, interessate a dare sostegno, la comunità che ha partecipato al progetto.
le associazioni beneficiarie direttamente e indirettamente delle attività esperienziali di volontariato e delle attività di alternanza scuola-lavoro.
Azioni progettuali PERCORSO FORMATIVO (6 ore a percorso)
Il progetto si è focalizzato su realizzare un percorso formativo fatto di 3 incontri da 2 ore ciascuno, (6 per ogni classe), programmato secondo i seguenti temi:
PRIMO INCONTRO: IO- contingenza che caratterizza ogni esistere e il riconoscimento del proprio essere.
SECONDO INCONTRO: IO E GLI ALTRI – L’incontro focalizza l’attenzione sulle relazioni che il singolo individuo stabilisce con gli altri.
TERZO INCONTRO: GLI ALTRI – Essere volontario e diventare volontario di associazioni del territorio. Preparazione degli studenti agli stage o al volontariato che andranno a fare.
I percorsi sono calibrati secondo le particolarità del gruppo classe e negli oratori, in collaborazione e sintonia con l’insegnante e il parroco, affinché tale intervento diventi stimolo di crescita legata alla finalità educativa e pedagogica che la scuola e la chiesa ricoprono.
Inoltre, la Caritas offre la possibilità ai ragazzi di conoscere realtà sociale e di volontariato diverse come quella della povertà, del servizio, delle migrazioni, dell’integrazione e per poter sperimentare concretamente il desiderio di cambiamento con incontro di testimoni, esperienze di volontariato e proposte di impegni concreti.
La scelta metodologica, fatta in questi percorsi, è stata quella di privilegiare tecniche interattive, giochi di ruolo e di simulazioni, narrazioni e lavori di gruppo, anche avvalendosi dell’ausilio di materiale multimediale (power point, filmati, lego, ecc…), riducendo al minimo la lezione frontale. Questa metodologia è pensata proprio in risposta ai feedback formativi ricevuti in altre esperienze formativi e per essere attenta alle esigenze dei ragazzi, tesa al loro massimo coinvolgimento.